Calatabiano
p.c. a tutti i Consiglieri Comunali
Oggetto: riscontro nota 12453 del 09.10.2008.
È la prima volta che il sindaco ammette, per iscritto, i ritardi con i quali ha risposto a diverse interrogazioni dei consiglieri di opposizione, quantunque verbalmente lo avesse già fatto durante una seduta di Consiglio Comunale .
La circostanza che, a dire del sindaco, ciò sia avvenuto per due o tre volte, peccando in difetto, e che in ogni caso ha sempre dato risposta formale sia verbalmente che per iscritto, come se ciò fosse un peso da cui sbarazzarsi e non un dovere istituzionale che segue ad un momento critico costruttivo di stimolo, di controllo, di esercizio di un mandato elettorale che i cittadini hanno assegnato a tutti i Consiglieri Comunali, la dice lunga sulla considerazione che egli ha del civico consesso.
E non si nasconda dietro frasi ipocrite e precostituite quando parla di garanzia dell’informazione e della conoscenza delle attività e delle iniziative dell’esecutivo che avrebbe mantenuto a favore della “minoranza consiliare” e di tutto il civico consesso.
Se chi gli sta vicino avesse il coraggio di parlare, tutti avrebbero conferma che, quanto da lei asserito, non risulta a verità, purtroppo ciò avviene quando si dimettono e/o sono costretti a farlo, solo allora stigmatizzano il suo “modus operandi” politico-amministrativo che brilla per autorità e non certo per autorevolezza.
Ovviamente, appare inverosimile che lei ammetta per iscritto ritardi, infatti, per controbilanciare una sua manchevolezza, passa al contrattacco indirizzandolo, in particolare, contro i Consiglieri Comunali Brunetto e Ponturo i quali si sarebbero macchiati, a suo dire, della colpa di rivolgersi al capo dell’Amministrazione con il solito tono sprezzante volto più alla polemica che alla sostanza e finalizzato a destare scalpore nell’opinione pubblica e/o a trasformare problematiche amministrative in notizie di cronaca da giornale. Nel respingere al mittente tali infondate e pretestuose accuse, non possiamo non rilevare e biasimare questi modi infantili di operare.
È palpabile il suo nervosismo che si manifesta attraverso il vano tentativo di arrampicarsi sugli specchi e che si concretizza tramite un ribaltamento comportamentale posto in essere al solo fine di mistificare la realtà.
È notorio, infatti, il suo modo sprezzante e arrogante di interloquire in Consiglio Comunale con i Consiglieri di opposizione e di maggioranza arrivando agli estremi dell’offesa personale con frasi irripetibili, non degne della carica rivestita e pronunciate in civico consesso. Tutto ciò, spiace dirlo, nella totale ignavia del Presidente del Consiglio che dovrebbe condurre i lavori con imparzialità, correttezza ed equidistanza. Malgrado ciò il sindaco non è mai stato “richiamato all’ordine” dal Presidente del Consiglio, mentre sono tante le volte che ha richiamato i consiglieri di opposizione senza alcun motivo. Ciò denota una conduzione dei lavori del Consiglio estremamente parziale e non corretta sotto il profilo istituzionale, come se il Presidente del Consiglio soffrisse di una sorta di sudditanza psicologica nei confronti del sindaco. Il Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe istituzionalmente garantire la sovranità del Consiglio, la libertà di espressione di tutti i consiglieri comunali, facendo notare al sindaco che il Consiglio Comunale è un Organo autonomo e che al di là della maggioranza e opposizione esso rappresenta la massima espressione popolare e che pertanto merita il giusto rispetto.
In ordine “alla polemica e alla sostanza” si fa rilevare che, dalla lettura delle note dei sottoscritti che attengono alla vicenda della chiusura dell’ufficio di collocamento, è palese il tono pacato e costruttivo con il quale viene affrontata la problematica finalizzato, attraverso concrete proposte, esclusivamente alla ricerca di soluzioni nell’interesse della nostra Comunità.
In sostanza di concreto la sua amministrazione ha chiuso l’ufficio di collocamento.
Se questa è la sostanza e la concretezza di cui è capace la sua amministrazione, noi rivendichiamo il diritto-dovere di dissentire fermamente da questa infelice decisione che, sotto le mentite spoglie di tagli alla spesa, nega un servizio importante ai cittadini.
Ci chiediamo se è ancora possibile in una democrazia come la nostra criticare costruttivamente e/o dissentire sull’operato di questa Amministrazione? O si vuole far tacere il dissenso imbavagliando l’opposizione? Se così è lo si dica apertamente.
Quanto poi alla circostanza “utilizzare i media per destare scalpore nell’opinione pubblica”, sorge naturale un domanda : da quale pulpito viene la predica? Il sindaco non perde occasione per mettersi in bella mostra utilizzando il suo addetto stampa.
Diffidiamo dei moralisti e dei predicatori del momento, siamo consapevoli del mandato che la cittadinanza ci ha assegnato e, nell’esercizio della nostra funzione, rispondiamo esclusivamente alla legge e alla nostra coscienza.
Come suo solito il sindaco pone tra virgolette frasi sibilline “ vendicativo per conto terzi” che poco hanno a che vedere con la trasparenza e che confermano il suo modo di agire. Sarebbe corretto a beneficio della trasparenza che lei esprimesse chiaramente a cosa allude con questa frase.
Per noi i terzi sono rappresentati dai cittadini che con il loro voto ci hanno dato un mandato ben preciso, in antitesi ed opposizione a quello del sindaco e nell’interesse della nostra Comunità.
È nostro intendimento onorare tale impegno con tutte le forze a disposizione. Le facciamo notare che poco meno del 60% degli elettori non ha votato per lei, dai numeri emerge che sono tanti i terzi da rappresentare a questi se ne aggiungono parecchi che dopo essere caduti nella rete abilmente tesa, man mano prendono coscienza.
Registriamo che lei rimarca la frattura all’interno del gruppo consiliare “Sempre Calatabiano” e che, a parole, nel tentativo malcelato di acuirne i rapporti, evidenzi la perdita del contributo amministrativo di importanti componenti politiche, rappresentative della nostra comunità. Certo è che il suo comportamento, durante i lavori del Consiglio Comunale del 27.11.2008 nei confronti di un consigliere comunale “di importanti componenti politiche”, svela la sua vera indole, mettendo in luce la contraddizione palese di dire tutto ed il contrario di tutto e la considerazione in cui lei tiene i consiglieri comunali che non la pensano al suo stesso modo.
La conosciamo fin troppo bene per cadere nella sua trappola furbesca.
Riconosciamo che quanto evidenziato in neretto nella nota prot. 12453 del 09.10.2008 sia vero, ciò che è sbagliato è l’indirizzo, lei avrebbe dovuto, in coscienza, indirizzarlo a se stesso e fare un serio esame di coscienza sul suo modo di operare e sulle responsabilità politiche e amministrative che la sua carica richiede.
Avremmo voluto impiegare questo tempo in modo diverso, quantunque ciò fosse doveroso per amore della verità.
Lei afferma gratuitamente che L’U.P.L.M.O. “non ha mostrato particolare interesse per Calatabiano”, le sue affermazioni appaiono pretestuose e prive di fondamento a fronte della lettera del responsabile provinciale dell’U.P.L.M.O. nella quale si legge che la decisione di chiudere l’ufficio di collocamento è stata assunta unilateralmente da lei.
Desideriamo conoscere le note attraverso le quali, come da lei affermato, il responsabile dell’U.P.L.M.O. di CT ”ha mostrato più il fastidio di dar seguito e conto all’attività dei consiglieri comunali di opposizione che un interesse reale e concreto a costruire qualcosa per l’utenza calatabianese”, per verificare se corrisponde al vero e/o se è frutto di una sua artificiosa sensazione.
È evidente il tentativo di capitalizzare, a suo favore, il contenuto della nota 96887 del 06.08.2008 dell’U.P:L.M:O. scaricando la responsabilità della chiusura dell’ufficio di collocamento sui vertici Provinciali, come se il contenuto della predetta nota, a suo dire, “fosse finalizzato a chiudere la vicenda e ad ottenere una risposta di fatto negativa di questo Ente, (per evidenti ragioni economiche)”. Dissentiamo da questa personale e forzata interpretazione, facciamo rilevare che la nota prot. 9688 è una conseguenza della decisione unilaterale dell’Amministrazione Comunale di chiudere l’ufficio e che invece, a nostro parere, viste anche le dichiarazioni del responsabile provinciale dell’U.P:L.M:O, in ordine alla decisione unilaterale, aveva lo scopo di dissuadere l’amministrazione da questa sciagurata decisione. Lei è rimasto sordo alle nostre proposte tese ad instaurare un rapporto costruttivo con l’U.P.L.M.O. e finalizzato alla richiesta di una maggiore apertura al pubblico dell’ufficio in modo da rendere più efficace il servizio ai cittadini. Purtroppo alcun tentativo è stato posto in essere in questa direzione, riteniamo ciò un comportamento profondamente errato, frutto di evidenti pregiudizi e contrario agli interessi della nostra Comunità
Caro signor sindaco lei blatera tanto di concretezza. Ma di concreto c’è solo che lei ha voluto con testardaggine e pervicacia chiudere l’ufficio di collocamento di Calatabiano, privando i cittadini di un servizio importante.
Rammenti che è sempre in debito di una risposta in ordine a “cosa e a chi serve l’ufficio di collocamento”.