lunedì 22 dicembre 2008

Riscontro nota 12453 del 09.10.2008

Al Signor Sindaco del Comune di
Calatabiano

p.c. a tutti i Consiglieri Comunali


Oggetto: riscontro nota 12453 del 09.10.2008.

È la prima volta che il sindaco ammette, per iscritto, i ritardi con i quali ha risposto a diverse interrogazioni dei consiglieri di opposizione, quantunque verbalmente lo avesse già fatto durante una seduta di Consiglio Comunale .

La circostanza che, a dire del sindaco, ciò sia avvenuto per due o tre volte, peccando in difetto, e che in ogni caso ha sempre dato risposta formale sia verbalmente che per iscritto, come se ciò fosse un peso da cui sbarazzarsi e non un dovere istituzionale che segue ad un momento critico costruttivo di stimolo, di controllo, di esercizio di un mandato elettorale che i cittadini hanno assegnato a tutti i Consiglieri Comunali, la dice lunga sulla considerazione che egli ha del civico consesso.

E non si nasconda dietro frasi ipocrite e precostituite quando parla di garanzia dell’informazione e della conoscenza delle attività e delle iniziative dell’esecutivo che avrebbe mantenuto a favore della “minoranza consiliare” e di tutto il civico consesso.

Se chi gli sta vicino avesse il coraggio di parlare, tutti avrebbero conferma che, quanto da lei asserito, non risulta a verità, purtroppo ciò avviene quando si dimettono e/o sono costretti a farlo, solo allora stigmatizzano il suo “modus operandi” politico-amministrativo che brilla per autorità e non certo per autorevolezza.

Ovviamente, appare inverosimile che lei ammetta per iscritto ritardi, infatti, per controbilanciare una sua manchevolezza, passa al contrattacco indirizzandolo, in particolare, contro i Consiglieri Comunali Brunetto e Ponturo i quali si sarebbero macchiati, a suo dire, della colpa di rivolgersi al capo dell’Amministrazione con il solito tono sprezzante volto più alla polemica che alla sostanza e finalizzato a destare scalpore nell’opinione pubblica e/o a trasformare problematiche amministrative in notizie di cronaca da giornale. Nel respingere al mittente tali infondate e pretestuose accuse, non possiamo non rilevare e biasimare questi modi infantili di operare.

È palpabile il suo nervosismo che si manifesta attraverso il vano tentativo di arrampicarsi sugli specchi e che si concretizza tramite un ribaltamento comportamentale posto in essere al solo fine di mistificare la realtà.

È notorio, infatti, il suo modo sprezzante e arrogante di interloquire in Consiglio Comunale con i Consiglieri di opposizione e di maggioranza arrivando agli estremi dell’offesa personale con frasi irripetibili, non degne della carica rivestita e pronunciate in civico consesso. Tutto ciò, spiace dirlo, nella totale ignavia del Presidente del Consiglio che dovrebbe condurre i lavori con imparzialità, correttezza ed equidistanza. Malgrado ciò il sindaco non è mai stato “richiamato all’ordine” dal Presidente del Consiglio, mentre sono tante le volte che ha richiamato i consiglieri di opposizione senza alcun motivo. Ciò denota una conduzione dei lavori del Consiglio estremamente parziale e non corretta sotto il profilo istituzionale, come se il Presidente del Consiglio soffrisse di una sorta di sudditanza psicologica nei confronti del sindaco. Il Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe istituzionalmente garantire la sovranità del Consiglio, la libertà di espressione di tutti i consiglieri comunali, facendo notare al sindaco che il Consiglio Comunale è un Organo autonomo e che al di là della maggioranza e opposizione esso rappresenta la massima espressione popolare e che pertanto merita il giusto rispetto.

In ordine “alla polemica e alla sostanza” si fa rilevare che, dalla lettura delle note dei sottoscritti che attengono alla vicenda della chiusura dell’ufficio di collocamento, è palese il tono pacato e costruttivo con il quale viene affrontata la problematica finalizzato, attraverso concrete proposte, esclusivamente alla ricerca di soluzioni nell’interesse della nostra Comunità.

In sostanza di concreto la sua amministrazione ha chiuso l’ufficio di collocamento.

Se questa è la sostanza e la concretezza di cui è capace la sua amministrazione, noi rivendichiamo il diritto-dovere di dissentire fermamente da questa infelice decisione che, sotto le mentite spoglie di tagli alla spesa, nega un servizio importante ai cittadini.

Ci chiediamo se è ancora possibile in una democrazia come la nostra criticare costruttivamente e/o dissentire sull’operato di questa Amministrazione? O si vuole far tacere il dissenso imbavagliando l’opposizione? Se così è lo si dica apertamente.

Quanto poi alla circostanza “utilizzare i media per destare scalpore nell’opinione pubblica”, sorge naturale un domanda : da quale pulpito viene la predica? Il sindaco non perde occasione per mettersi in bella mostra utilizzando il suo addetto stampa.

Diffidiamo dei moralisti e dei predicatori del momento, siamo consapevoli del mandato che la cittadinanza ci ha assegnato e, nell’esercizio della nostra funzione, rispondiamo esclusivamente alla legge e alla nostra coscienza.

Come suo solito il sindaco pone tra virgolette frasi sibilline “ vendicativo per conto terzi” che poco hanno a che vedere con la trasparenza e che confermano il suo modo di agire. Sarebbe corretto a beneficio della trasparenza che lei esprimesse chiaramente a cosa allude con questa frase.

Per noi i terzi sono rappresentati dai cittadini che con il loro voto ci hanno dato un mandato ben preciso, in antitesi ed opposizione a quello del sindaco e nell’interesse della nostra Comunità.
È nostro intendimento onorare tale impegno con tutte le forze a disposizione. Le facciamo notare che poco meno del 60% degli elettori non ha votato per lei, dai numeri emerge che sono tanti i terzi da rappresentare a questi se ne aggiungono parecchi che dopo essere caduti nella rete abilmente tesa, man mano prendono coscienza.

Registriamo che lei rimarca la frattura all’interno del gruppo consiliare “Sempre Calatabiano” e che, a parole, nel tentativo malcelato di acuirne i rapporti, evidenzi la perdita del contributo amministrativo di importanti componenti politiche, rappresentative della nostra comunità. Certo è che il suo comportamento, durante i lavori del Consiglio Comunale del 27.11.2008 nei confronti di un consigliere comunale “di importanti componenti politiche”, svela la sua vera indole, mettendo in luce la contraddizione palese di dire tutto ed il contrario di tutto e la considerazione in cui lei tiene i consiglieri comunali che non la pensano al suo stesso modo.

La conosciamo fin troppo bene per cadere nella sua trappola furbesca.

Riconosciamo che quanto evidenziato in neretto nella nota prot. 12453 del 09.10.2008 sia vero, ciò che è sbagliato è l’indirizzo, lei avrebbe dovuto, in coscienza, indirizzarlo a se stesso e fare un serio esame di coscienza sul suo modo di operare e sulle responsabilità politiche e amministrative che la sua carica richiede.

Avremmo voluto impiegare questo tempo in modo diverso, quantunque ciò fosse doveroso per amore della verità.

Lei afferma gratuitamente che L’U.P.L.M.O. “non ha mostrato particolare interesse per Calatabiano”, le sue affermazioni appaiono pretestuose e prive di fondamento a fronte della lettera del responsabile provinciale dell’U.P.L.M.O. nella quale si legge che la decisione di chiudere l’ufficio di collocamento è stata assunta unilateralmente da lei.

Desideriamo conoscere le note attraverso le quali, come da lei affermato, il responsabile dell’U.P.L.M.O. di CT ”ha mostrato più il fastidio di dar seguito e conto all’attività dei consiglieri comunali di opposizione che un interesse reale e concreto a costruire qualcosa per l’utenza calatabianese”, per verificare se corrisponde al vero e/o se è frutto di una sua artificiosa sensazione.

È evidente il tentativo di capitalizzare, a suo favore, il contenuto della nota 96887 del 06.08.2008 dell’U.P:L.M:O. scaricando la responsabilità della chiusura dell’ufficio di collocamento sui vertici Provinciali, come se il contenuto della predetta nota, a suo dire, “fosse finalizzato a chiudere la vicenda e ad ottenere una risposta di fatto negativa di questo Ente, (per evidenti ragioni economiche)”. Dissentiamo da questa personale e forzata interpretazione, facciamo rilevare che la nota prot. 9688 è una conseguenza della decisione unilaterale dell’Amministrazione Comunale di chiudere l’ufficio e che invece, a nostro parere, viste anche le dichiarazioni del responsabile provinciale dell’U.P:L.M:O, in ordine alla decisione unilaterale, aveva lo scopo di dissuadere l’amministrazione da questa sciagurata decisione. Lei è rimasto sordo alle nostre proposte tese ad instaurare un rapporto costruttivo con l’U.P.L.M.O. e finalizzato alla richiesta di una maggiore apertura al pubblico dell’ufficio in modo da rendere più efficace il servizio ai cittadini. Purtroppo alcun tentativo è stato posto in essere in questa direzione, riteniamo ciò un comportamento profondamente errato, frutto di evidenti pregiudizi e contrario agli interessi della nostra Comunità

Caro signor sindaco lei blatera tanto di concretezza. Ma di concreto c’è solo che lei ha voluto con testardaggine e pervicacia chiudere l’ufficio di collocamento di Calatabiano, privando i cittadini di un servizio importante.

Rammenti che è sempre in debito di una risposta in ordine a “cosa e a chi serve l’ufficio di collocamento”.

delibera di Consiglio Comunale n. 28/2008 elezione unico revisore dei conti e verifica compatibilità. INTERROGAZIONE.

Al signor Sindaco
Al Presidente del Consiglio
p.c. al Segretario Comunale
p.c. a tutti i Consiglieri Comunali


Oggetto: delibera di Consiglio Comunale n. 28/2008 elezione unico revisore dei conti e verifica compatibilità. INTERROGAZIONE.


L’art. 96 dello Statuto del Comune di Calatabiano prevede che la revisione economico-finanziaria è affidata al Collegio dei revisori dei Conti.

Per definizione il Collegio è costituito da almeno tre componenti e ciò in quanto l’organo di revisione esercita una funzione di controllo nonché di vigilanza sulla legittimità contabile e finanziaria della gestione dell’Ente, che per ciò stesso non può essere lasciata nella mani di un solo soggetto.

Si chiede, pertanto, se la deliberazione di Consiglio Comunale n. 28/2008, con la quale è stato eletto un unico revisore dei conti disattendendo totalmente lo Statuto Comunale e la normativa vigente a scapito della trasparenza, dell’efficienza dell’efficacia e del buon andamento dell’attività amministrativa, è legittima.

Si chiede, con riferimento all’art. 236 del D.Lgs 267/2000, se un soggetto che rivesta la carica di revisore dei conti possa al contempo ricoprire cariche sociali presso la banca concessionaria del Servizio di Tesoreria Comunale.

Si invita la S.S. di sottoporre al vaglio degli Organi di Controllo preposti la deliberazione in epigrafe indicata.

Si rimane in attesa, di risposta per iscritto in ordine all’interrogazione predetta e, qualora ritenesse opportuno dar seguito al nostro invito, della copia della richiesta inoltrata agli Organi di Controllo.

venerdì 5 dicembre 2008

Mancata nomina difensore civico. INTERROGAZIONE

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
di Calatabiano

p.c. a tutti i Consiglieri Comunali



Oggetto: mancata nomina difensore civico. INTERROGAZIONE

I sottoscritti Consiglieri comunali del Gruppo “Sempre Calatabiano” INTERROGANO la S.S. sulla mancata nomina del difensore civico del Comune di Calatabiano.

Premesso che in attuazione di una risoluzione del Consiglio d’Europa, in Italia la figura del Difensore Civico viene istituita con legge 142/90, art. 8, ed è stata recepita nella Regione Siciliana, con modifiche, con la legge 48/91, art. 1 comma 3, lett.b), traendo origine dall’esigenza di controllare dall’esterno il funzionamento di ogni Amministrazione, allorquando questa diventa sempre più attiva per il soddisfacimento dei bisogni della collettività.

Che in un sistema normativo divenuto oggi privo di controlli esterni, nel quale il cittadino stenta a trovare un punto di riferimento giuridico-istituzionale, se non per via giurisdizionale, con un impegno economico considerevole, la figura del Difensore Civico è senz’altro quella più vicina al cittadino, a garanzia dei suoi diritti e per un’azione di buon governo della cosa pubblica.

Considerato che nella precedente legislatura amministrativa in Consiglio Comunale di Calatabiano aveva provveduto con propria delibera ad istituire e ad eleggere il Difensore Civico.

Atteso che con l’attuale legislatura, ad oggi, il Comune non ha provveduto alla nomina del soggetto che debba ricoprire tale carica.

A nostro parere, dalla lettura dello Statuto Comunale art. 16 e, della diffida dell’Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali prot. 328 del 31.12.2005, risulta evidente, una volta istituto l’ufficio del Difensore Civico ed essendo lo stesso previsto nello Statuto Comunale, che la elezione diventa obbligatoria.

Si chiede, pertanto, di conoscere le ragioni e le motivazioni che hanno indotto codesta Amministrazione a disattendere in toto lo Statuto Comunale e la diffida dell?Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali?
Tutto ciò a scapito dell’imparzialità, della trasparenza e del buon andamento dell’attività amministrativa, con grave nocumento per tutta la popolazione di Calatabiano che non sa a chi rivolgersi per rivendicare i propri diritti in caso di violazione di Legge, dello Statuto, dei Regolamenti, o per segnalare abusi, disfunzioni carenze e ritardi dell’Amministrazione.
All’Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali
Sezione Vigilanza e Controllo
Via Trinacria n. 34 – 36
90100- P A L E R M O

Alla Corte dei Conti
Sezione Controllo
Via Notarbartolo n.8
90141 – P A L E R M O



Oggetto: mancata nomina difensore civico.

I sottoscritti Consiglieri comunali del Gruppo “Sempre Calatabiano” sottopongono al controllo delle SS: LL. la mancata nomina del difensore civico del Comune di Calatabiano.

Premesso che in attuazione di una risoluzione del Consiglio d’Europa, in Italia la figura del Difensore Civico viene istituita con legge 142/90, art. 8, ed è stata recepita nella Regione Siciliana, con modifiche, con la legge 48/91, art. 1 comma 3, lett.b), traendo origine dall’esegenza di controllare dall’esterno il funzionamento di ogni Amministrazione, allorquando questa diventa sempre più attiva per il soddisfacimento dei bisogni della collettività.

Che in un sistema normativo divenuto oggi privo di controlli esterni, nel quale il cittadino stenta a trovare un punto di riferimento giuridico-istituzionale, se non per via giurisdizionale, con un impegno economico considerevole, la figura del Difensore Civico è senz’altro quella più vicina al cittadino, a garanzia dei suoi diritti e per un’azione di buon governo della cosa pubblica.

Considerato che nella precedente legislatura amministrativa in Consiglio Comunale di Calatabiano aveva provveduto con propria delibera ad istituire e ad eleggere il Difensore Civico.

Atteso che con l’attuale legislatura, ad oggi, il Comune non ha provveduto alla nomina del soggetto che debba ricoprire tale carica.

A nostro parere, dalla lettura dello Statuto Comunale art. 16 e, della diffida dell’Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali prot. 328 del 31.12.2005, risulta evidente, una volta istituto l’ufficio del Difensore Civico ed essendo lo stesso previsto nello Statuto Comunale, che la elezione diventa obbligatoria.

Si chiede, pertanto, di verificare la legittimità di questo comportamento e porre in essere quanto previsto dalla normativa vigente al fine di ripristinare la legalità e non privare questo Comune di un Organo fondamentale a tutela e garanzia dei diritti dei cittadini.
Al signor Sindaco del Comune di Calatabiano


Oggetto: interrogazione.- nomina commissione edilizia.-

I sottoscritti consiglieri comunali, premesso che con Decreto 24.11.2003 è stato approvato il Piano Regolatore Generale, le prescrizioni esecutive ed il Regolamento edilizio del Comune di Calatabiano.
Considerato che con lo stesso erano state apportate modifiche ed integrazioni al Regolamento edilizio e più precisamente all’art. 3 ed all’art. 5, quest’ultimo concernente la composizione della commissione edilizia, tra cui la durata di cinque anni in conformità a quanto disposto dall’art. 7 della Legge Regionale 71/78 ed adeguato all’art. 10 della Legge Regionale n. 25/97 ed all’art. 4 della Legge Regionale 21/98 in conformità alla Circolare Assessoriale n. 1/99 D.R.U. prot. 5443 del 23.04.1999.
Visto che ben cinque anni sono quasi trascorsi senza che Ella, signor Sindaco, abbia provveduto alla nomina della commissione edilizia, nonostante nell’ultima campagna elettorale del maggio 2007 aveva promesso, nel caso di una sua riconferma alla guida della città, l’immediata nomina della stessa.
Ritenuto che il parere della commissione edilizia comunale, anche se facoltativo, è obbligatorio e propedeutico al rilascio delle concessioni edilizie, così come prescrive la normativa vigente ed è certamente espressione di pluralismo, democrazia e trasparenza per la sua composizione.
Con la presente, i sottoscritti consiglieri comunali chiedono alla S.V.

  1. Quanto tempo Le occorre ancora per ripristinare un minimo di democrazia, legalità e trasparenza e procedere alla nomina della commissione edilizia comunale secondo quanto previsto dalla normativa vigente?
  2. Quante concessioni edilizie sono state rilasciate dal momento della sia prima elezione ad oggi senza aver assunto agli atti il parere della C.E.C.?
  3. Se queste ultime, secondo il suo parere, debbano ritenersi legittime?
All’Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali
Sezione Vigilanza e Controllo
Via Trinacria n. 34 – 36
90100- P A L E R M O

Alla Corte dei Conti
Sezione Controllo
Via Notarbartolo n.8
90141 – P A L E R M O


Oggetto: delibera di Consiglio Comunale n. 28/2008 elezione unico revisore dei conti, verifica compatibilità.

I sottoscritti consiglieri comunali espongono alle SS.LL. i seguenti fatti.
L’art. 96 dello Statuto del Comune di Calatabiano prevede che la revisione economico-finanziaria è affidata al Collegio dei revisori dei Conti.
Per definizione il Collegio è costituito da almeno tre componenti e ciò in quanto l’organo di revisione esercita una funzione di controllo nonché di vigilanza sulla legittimità contabile e finanziaria della gestione dell’Ente, che per ciò stesso non può essere lasciata nella mani di un solo soggetto.
Si chiede, pertanto, di conoscere se la deliberazione di Consiglio Comunale n. 28/2008, con la quale è stato eletto un unico revisore dei conti disattendendo totalmente lo Statuto Comunale e a scapito della trasparenza, dell’efficienza dell’efficacia e del buon andamento dell’attività amministrativa, è legittima.
Per di più si chiede di conoscere, con riferimento all’art. 236 del D.Lgs 267/2000, se un soggetto che rivesta la carica di revisore dei conti possa al contempo ricoprire cariche sociali presso la banca concessionaria dell’attività di Tesoreria Comunale.
Si chiede, inoltre, in caso di positivo accertamento di porre in essere quanto previsto per legge al fine di ripristinare la legalità.

art. 76 comma 4 legge 133/2008 “ spese di personale per gli enti locali e delle camere di Commercio.

All’Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali
Sezione Vigilanza e Controllo
Via Trinacria n. 34 – 36
90100- P A L E R M O

Alla Corte dei Conti
Sezione Controllo
Via Notarbartolo n.8
90141 – P A L E R M O

Oggetto: art. 76 comma 4 legge 133/2008 “ spese di personale per gli enti locali e delle camere di Commercio”.

Il Responsabile dell’Area economico-finanziaria ha accertato che per l’anno 2007, il Comune di Calatabiano non ha rispettato il patto di stabilità interna.

In relazione a ciò la normativa vigente prevede nel caso in specie il divieto per gli enti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione continuativa e continuata e di somministrazione.

Si chiede, pertanto, di conoscere se le determine sindacali nn. 16,17,18,19 e 20 tutte del 02.07.2008 sono legittime o in contrasto con la normativa vigente con particolare riferimento all’art. 76, comma 4 della legge 133/2008 che ha convertito il D.Lgs. n. 112 del 25.06.2008.

Si chiede ancora di sapere, come nel caso in esame, se l’utilizzo di personale a scavalco possa essere la regola e protrarsi per oltre sei anni.

Si chiede di sapere, con riferimento all’art. 6, comma 5 bis della legge 127/97 la percentuale di personale esterno categoria “D” apicale utilizzabile in questo Comune, tenuto conto che la pianta organica prevede cinque aree più un ufficio staff.

Si chiede di verificare se il compenso stabilito dalla Giunta Comunale per ogni singola unità a “c.d. scavalco” e relativo alla prestazione oggetto delle determine sindacali di che trattasi sia rispondente a quanto previsto dal C.C.N.L..

Si chiede, inoltre, in caso di positivo accertamento di porre in essere quanto previsto per legge al fine di individuare i responsabili e conseguentemente procedere al recupero delle somme illegittimamente spese.